In inglese si dice “I care” cioè mi sta a cuore, mi interessa o meglio ancora MI STAI A CUORE, MI INTERESSI quindi MI PRENDO CURA DI TE.
Pensando a Paolo, amico carissimo, il pensiero si indirizza automaticamente a quest’idea perché lui, per tutti il dr. Brunelli, è stato un uomo ed un medico che si è preso cura di noi, che ci ha avuto a cuore e nel cuore.
Persona di carattere e temperamento: volitivo, appassionato all’arte, alla letteratura, alla musica, alle pitture (dipingeva pure e realizzava opere polimateriche), appena poteva era presente alle iniziative che il nostro territorio proponeva.
Ecco: il nostro territorio! Giunto da vicino, Verolavecchia, a Borgo San Giacomo nel ’78, si è subito inserito e, seppur giovane, ha saputo meritare la fiducia e la stima dei suoi pazienti grazie a capacità clinica e diagnostica, attenzione al bisogno di cure nella sua integralità e non solo alla patologia. Soprattutto empatico perché sapeva condividere la gioia per un male sconfitto ed il dolore quando la malattia aveva il sopravvento.
Nel difficile momento della recente pandemia si è profuso con slancio ed abnegazione e lo ricordo un mattino di fine febbraio, nella prima tremenda ondata, quando io, come molti, pensavo a poco più d’un influenza, quando mi disse: “…Attento! Qui si lotta con la morte…”.
E con la morte ha lottato e molti ne ha salvati.
A primavera di quest’anno, coni vaccini a disposizione, mi rincuorò con soddisfazione: “Forse ce la facciamo, ma non abbandoniamo le precauzioni…spero tanto che se le cose andranno nel verso giusto, tu riprenda tutte le attività pubbliche culturali che hai sempre portato avanti prima della chiusura forzata…”.
Lui raramente mancava a questi incontri e seguiva sempre con passione. Dire “con interesse” sarebbe troppo poco: era lì non solo fisicamente per sentire e capire, ma per apprendere, commentare, contestare se serviva (specialmente sui temi ambientali), sempre argomentando.
Chiedeva al cielo di chiudere i suoi giorni sulla terra senza straziante agonia: troppe ne aveva viste tra i suoi assistiti ed in famiglia.
È stato accontentato, ma troppo presto la sorte ha reciso il filo della sua vita ancor vigorosa.
Non dipende da noi, ne alcuno la può arrestare.
La notizia ha davvero straziato la comunità di Borgo San Giacomo ed ancora adesso pare impossibile sia potuto accadere.
Io stesso, ritirando le mie analisi pochi giorni fa, ho pensato: “Paolo le avrà già sul suo computer e starà bofonchiando che non le merito così buone, disordinato come sono”.
Ho faticato realizzare che non è così.
E qui mi correggo: penso le abbia viste, senza computer e che là, dove rimprovero anche bonario non è ammesso, abbia sorriso e pensato: “Meglio così, sono contento!”.
Ciao Paolo, a nome di Borgo San Giacomo, ma datti da fare pure lì, per la tua gente e soprattutto per Rita, Anna, Fabio adorato e Simone.
Continua ad averci tutti a cuore.
Nel nostro ci sei tu.