Notiziario dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Brescia – aut. Tribunale di Brescia n. 195/1962

Joe Biden e un “impossibile” dibattito su salute e malattia

In questi giorni sta suscitando grande attenzione il dibattito intorno alla salute del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Molti si dilettano a fare diagnosi, a contraddirle e a supporre problemi fisici o psichici di varia natura. Il dibattito suscita naturalmente interesse, ma è necessario chiarire alcuni punti fermi.

Fare una diagnosi basandosi su immagini televisive o su racconti giornalistici è impossibile; una diagnosi è un atto medico complesso che richiede una valutazione diretta della persona, soprattutto se anziana, del suo stato di salute generale, dei trattamenti in atto e valutazioni cliniche strutturate, nonché spesso accertamenti strumentali.

Quando una persona è anziana, anche se si tratta del presidente degli Stati Uniti, la tendenza è quella di diagnosticare malattie degenerative, problemi di funzionamento cognitivo e incapacità di gestire lo stress, che in realtà nascondono un pregiudizio, cioè l’idea che una persona anziana debba, solo per l’età, necessariamente essere fragile, incapace e inadatta a mantenere i compiti (anche complessi) che aveva sempre sostenuto in precedenza.

Questo pregiudizio è sbagliato, non solo per Joe Biden, ma per qualsiasi persona anziana che, indipendentemente dall’età, può condurre una vita attiva, sana e partecipativa, e mantenere, fino a età molto avanzate, i propri ruoli e i propri compiti. La valutazione medica geriatrica e gerontologica non è una semplice osservazione del comportamento pubblico; non è semplice fare diagnosi di patologie croniche o degenerative, anche se con l’età alcune malattie sono naturalmente più frequenti.

È necessaria sempre un’osservazione attenta e approfondita del funzionamento della persona, delle sue capacità residue e della sua resilienza, attraverso strumenti che ormai sono codificati e standardizzati nella pratica gerontologica. Evitiamo di fare diagnosi affrettate. Noi non siamo elettori degli Stati Uniti, ma la nostra cultura e la nostra intelligenza ci impongono comunque un atteggiamento prudente.

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Mauro Pezzotti
2 Luglio 2024 20:44

Della serie: “se vuoi dare giudizi devi essere all’altezza di farlo”, e’ facile ma sciocco dire che le scarpe vecchie si buttano, possono continuare, se ben conservate, a far ciò che devon fare meglio di scarpe nuove!

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