È stato ricoverato perché vomitava sangue. La gastroscopia d’urgenza fatta in pronto soccorso ha individuato la fonte del sanguinamento e arrestato l’emorragia; se nulla osta dopo cinque giorni dovrà ripetere l’esame ed eventualmente fare una biopsia della lesione.
Il signor Giuseppe ha 90 anni, è vedovo da 10, ha 6 figli, vive solo e bada a se stesso. Per più di 70 anni ha fatto il sacrestano (e campanaro) della mia parrocchia, lo conosco da sempre, dal periodo delle elementari quando facevo il chierichetto.
Quando lo vado a visitare dimostra di essere contento; è contento di avere un curante che ha visto crescere.
Giuseppe è stato testimone della celebrazione delle tappe vitali più importanti, dalla nascita alla morte, di tutti i cittadini della mia comunità. Figlio di sacrestano dopo la prima guerra mondiale aveva preso il testimone dal padre; da allora ha assistito i sacerdoti nella celebrazione dei sacramenti: battesimi, prime comunioni, cresime, matrimoni, estreme unzioni. Ogni giorno feriale due messe, cinque la domenica, i rosari nel mese di maggio. Conosce a fondo praticamente tutte le famiglie con le quali ha condiviso le emozioni legate agli eventi della vita, dice in particolare di aver assistito alla celebrazione dei funerali di oltre duemila persone, di aver accompagnato alcune generazioni al camposanto. Fino a pochi giorni prima del ricovero vi andava in bicicletta tutti i giorni, con il sole o con la pioggia, per ricordare, scorrendo velocemente tutte le lapidi dei cittadini defunti.
Già dopo due giorni esprime il desiderio di tornare al più presto a casa; è faticoso restare in corsia né concepibile non prendere la bicicletta per il suo camposanto. Dice di temere quando non lo potrà più fare. Nonostante gli esami evolvano favorevolmente Giuseppe dimostra un peggioramento psichico e funzionale. Con una forzatura riesco ad anticipare la gastroscopia di controllo e lo dimetto.
L’ho rivisto dopo dieci giorni, alla consegna dell’esame istologico. Aveva ripreso le sue precedenti attività ed era ritornato alle pratiche parrocchiali: le messe e due volte al giorno al cimitero a trovare e ricordare i suoi morti. Giuseppe se n’è andato a 95 anni.